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Le due chiacchiere finali: il Capitano a 360 gradi

Il girone di andata è terminato lo scorso weekend. Come ultima intervista abbiamo scelto il capitano, alias Cora Salvadè.

Allora Cora, un girone di andata ben oltre le aspettative vero?

Venendo da una salvezza all’ultimo respiro sicuramente questo girone d’andata risulta molto positivo. Ci ha viste sconfitte due sole volte (per altro di misura) e alcune delle vittorie sono avvenute con un ribaltamento di risultato notevole. Siamo molto contenti e speriamo di continuare di questo passo, sempre con la consapevolezza di essere solo a metà campionato, bisogna sempre ragionare partita per partita.

Se la media di gol fatti risulta stabile, a sorprendere è l’aver dimezzato quelli subiti. C’è un motivo particolare?

Sicuramente avendo un modo di giocare diverso dagli anni scorsi, si limitano spesso tutte quelle reti subite a causa di fuorigioco “dubbi” (che non erano poche!) che purtroppo nella nostra lega senza guardalinee sono difficili da valutare. Inoltre un plauso e un merito va sicuramente al nostro portiere Rebecca. È stata una sorpresa per nulla attesa. Se penso al panico di due anni fa quando il nostro vecchio portiere aveva deciso di cambiare squadra… invece Rebe si è dimostrata una forza della natura, con un talento innato per il suo ruolo. Con un’umiltà invidiabile si è adeguata al nostro campionato come poche sanno fare, dimostrando una maturità ben sopra i suoi 18 anni e sorprendendo ogni volta con parate miracolose e uscite da cineteca. A lei importa poco farsi notare, a lei importa giocare a calcio, divertirsi e fare bene. Ed è anche questo che la rende senza dubbio una vincente e ben voluta dalla squadra.

Il Balerna è più forte o si sono indebolite le avversarie (grazie anche al rimescolamento dei gironi)?

Il rimescolamento dei gironi ci ha sicuramente facilitato per le trasferte, eliminandone alcune davvero lunghe con levatacce mattutine non da poco. Per quanto riguarda la squadra abbiamo perso elementi molto validi e ne abbiamo acquistati altrettanti, quindi si può dire che più o meno siamo lì. L’anno scorso abbiamo avuto anche una bella dose di sfortuna che quest’anno (meglio non dirlo troppo forte) non ha inciso così negativamente. Le cose stanno girando bene, c’è un bel gruppo, si respira una bella atmosfera e le due cose vanno di pari passo: un’atmosfera serena spiana la strada per ottenere buoni risultati e i buoni risultati la mantengono.

Le nuove arrivate si sono ben inserite?

Direi alla grande! Sono già parte integrante del gruppo (e decisamente anche della chat di squadra!) e si sono adeguate benissimo alla nuova realtà, allo spogliatoio e in campo.

Nelle precedenti interviste le tue compagne hanno parlato tutte di ambiente ottimo in squadra. Confermi quanto detto? Cos’ha di così speciale Balerna?

Confermo pienamente. Io sono qui da quasi 20 anni ormai e ragazze che si sono trovate male praticamente non ne conto. Da sempre siamo la squadra meno considerata in Ticino, quella a cui si da meno fiducia e meno futuro, eppure abbiamo sempre ottenuto buoni risultati e siamo in Prima lega ormai da 5 anni. Abbiamo un gruppo solido di base che è rimasto negli anni, dal quale ci sono state alcune partenze e alcuni arrivi.

A Balerna, prima dei risultati sul campo, si è sempre puntato ad avere un gruppo unito e un ambiente serio ma divertente al punto giusto, con la convinzione che questa base porti di conseguenza i risultati. Forse non in molti credono in questi principi e sicuramente in pochi credevano in questo genere di progetto, ma visto come è andata a finire, evidentemente avevamo ragione noi. Chi arriva a Balerna può star certa che al momento della partenza una mezza lacrima le scenderà.

Hai raggiunto i 30 anni ma non sembri intenzionata a smettere e ogni weekend scendi gloriosamente in campo con la tua fascia di capitano. All’andata infatti hai preso parte a tutte le partite, Coppa Svizzera compresa.

Ormai sono già quasi 31… però si, come altre mie compagne sono riuscita a non mancare neanche una partita all’andata e ne sono molto felice, soprattutto calcolando la mia, seppur non così grave, operazione alla caviglia dello scorso anno.

Vorrei poter fare una di quelle citazioni in stile “il tempo per me non passa mai” ma decisamente non è il mio caso; l’età sicuramente un po’ inizia a farsi sentire, come pure la sveglia la domenica mattina per la trasferta. Per non parlare dei postumi dopo la partita… ma l’entusiasmo è ancora tanto e la voglia non manca mai, con questi presupposti l’età passa in secondo piano. Quindi no, ad oggi l’idea di smettere ancora non c’è. Domani si vedrà.

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